Estratto dal "Corriere della Sera" in: "Pubblico & Privato" di
Francesco Alberoni
QUANTA VERITA' IN UN SORRISO
O IN UNA STRETTA DI MANO

Diffidate di chi ride sempre. Diffidate di chi non ride mai.
L'uomo prova emozioni diverse: gioia, dolore, sorpresa, paura, disappunto, rabbia, collera, rancore oppure simpatia, tenerezza, amore.
Il suo volto, i suoi occhi, la sua mimica, i suoi gesti ci comunicano questi sentimenti e questi atteggiamenti senza che se ne accorga. E noi impariamo prestissimo a leggerli e a ricavarne informazioni indispensabili per la nostra vita di relazione.

Il bambino scruta il volto della mamma per capire se è arrabbiata con lui per la marachella che ha compiuto e capisce cosa pensa prima ancora che abbia parlato. E quando ha paura, basta un abbraccio, un gesto rassicurante, per fargli capire che non c'è pericolo.
Ma altrettanto importante è il linguaggio non verbale nella vita adulta.
Già solo dal modo in cui l'altro vi dà la mano potete capire moltissimo del suo carattere, se si tratta di persona aperta o chiusa, generosa o avida, sincera a falsa.
Ci sono persone che vi porgono solo la punta rigida delle dita, altre che vi affidano una mano molliccia e sfuggente, altre che vi stringono con forza esagerata. Il primo non vuole aver rapporti con voi e non potrete mai fidarvene, l'altro ha un carattere debole e indeciso, il terzo è probabilmente generoso, ma maldestro.
La capacità comunicativa del volto, dei suoi piccoli movimenti, è mille volte maggiore. Se uno si lascia andare, si presenta agli altri come un libro aperto.
Per questo tutti noi impariamo a controllare, sia pure poco, la nostra mimica. Il giocatore di poker non ride e assume il volto di pietra per non far trapelare i suoi sentimenti. Se li esprimesse come potrebbe fare un bluff ?
Ma non ride mai nemmeno l'uomo con mentalità persecutiva , l'uomo che passa il suo tempo a immaginare le mosse degli avversari e tendere loro tranelli. E' costantemente controllato, misurato, cerimonioso.
Ecco perché bisogna diffidare di questo tipo di persone, perché il loro volto è una maschera che occulta le vere intenzioni e consente loro di colpirvi alla sprovvista.

Pensateci un momento, vorreste vivere con una persona che ha sempre il volto nascosto da un passamontagna?
Ma anche il sorriso costante, la perenne cordialità costituiscono una maschera pericolosa. Il sorriso, la cordialità sono contagiosi. Inducono in noi un atteggiamento di fiducia, di simpatia, ci fanno abbandonare i sospetti e le difese.
Quando sono spontanei costituiscono una gioia dello spirito e aprono la porta all'amicizia. Però, quando siamo spontanei, sorridiamo solo a certe persone. Inoltre lasciamo che il nostro volto esprima anche tutte le altre nostre emozioni.
Invece chi ha, come espressione fissa, il sorriso e la cordialità, spesso li usa per nascondere il suo animo malvagio e i suoi inganni.
Ho conosciuto, molti anni fa, un personaggio di questo tipo, che tutti giudicavano simpaticissimo. Poi, una volta, mi è capitato di osservarlo, non visto, mentre faceva una riunione di lavoro.
Sono rimasto di sasso. Era un'altra persona: brutale, volgare, autoritaria.
In seguito l'ho studiato di nascosto e mi sono accorto che, quando pensava non ci fossero testimoni, era un vera nazista con i suoi dipendenti più deboli.

Non fidiamoci perciò dei volti stereotipati, cerchiamo persone che esprimono sinceramente, con la loro mimica e la loro gestualità, ciò che sentono veramente, che sono trasparenti e sincere.
Solo fra queste, quando mostrano un cuore buono e puro, scegliamo i nostri amici.